Una dichiarazione d’amore per la mia community
Tutti pensano che il fatto che io abbia uno studio e una casa comunicanti coincida con una vita in pigiama alla scrivania. E invece io corro. Mi alzo alle sei, preparo la colazione, doccia, figlio a scuola e come tutti inizio la mia giornata lavorativa, non sempre uguale ma certamente poco sedentaria.
Oggi è proprio uno di quei giorni al cardiopalma in cui ho i minuti contati, chilometri da macinare in città, mezzi pubblici sufficientemente in ritardo e Google Maps alla mano. È anche uno di quei periodi in cui vivo le emozioni in modo spropositato, quell’adrenalina che non riesci a controllare e va in giro senza senso facendomi vivere delle cose assurde in testa e tutto intorno. Prendo la gialla direzione repubblica, controllo Instagram, ho lanciato un progetto e monitoro l’andamento del mio lavoro. Arriva un messaggio che mi lascia confusa. Parla di community come se fosse qualcosa di sbagliato. Rispondo d’istinto, provo ad essere gentile ma solo all’invio del messaggio mi rendo conto di quanto io sia davvero arrabbiata. Il mio cervello si blocca, faccio rewind e ricollego i fili che uniscono il mio percorso. Ho iniziato a scrivere un blog perché ero sola, forse anche un po’ curiosa, ma profondamente sola. Ho costruito una bolla a cui ho dato un nome che non è il mio, ma in cui ho messo tutta la parte migliore di me e in questa bolla negli anni ho fatto spazio alle persone che hanno desiderato soffiare piano piano ed entrarci evitando di sgonfiarla. Chi non ha avuto paura di farlo è diventato famiglia. Ho ascoltato le confidenze più intime di sconosciut* che hanno sentito l’esigenza di raccontarmi strane storie d’amore e difficoltà professionali, ho raccontato apertamente le mie esperienze attraverso i workshop e attivato collaborazioni. Mi sono data, a volte anche a costo di restare svuotata e con mille dubbi. Non ho mai vissuto la condivisione come un lavoro, anche se poi questa mi ha aperto porte e offerto possibilità, ma per me è un’evidente necessità di ricevere affetto. Come scrivevo in un recente post, sono certa che se solo fossi stata più fortunata in amore non sarei la donna che sono oggi. Non avrei la stessa forza, lo stesso coraggio e senza dubbio nemmeno la stessa dedizione all’altro. È come se tutto quello che mi è stato tolto ogni volta che ho amato profondamente sia stato rimesso in gioco in una nuova veste emotiva, creativa e poetica. In questi anni mi avete visto cambiare città, poi casa, vi ho raccontato progetti, fino ad aprirvi le porte del mio appartamento senza nessun timore. È qui che il mio cervello si sblocca. L’ho fatto ancora, ho organizzato due eventi per stare insieme e l’ho fatto con lo stesso entusiasmo in cui nel maggio 2012 ho premuto invio sul mio primo blog post.
A molti la parola community spaventa perché a che fare con i social network, il digitale e la dipendenza da scrolling, se ancora non lo avesse percepito vi dichiaro apertamente che per me siete casa.
Home is not just a place to live: it’s a space to flavor.
Il primo di due appuntamenti di condivisone non poteva che essere nuovamente nel mio appartamento. La scusa è sempre quella di raccontarvi un progetto, l’intenzione è lo stare insieme, il confronto, gli abbracci sul finale.
È un pop up ma friendly. Puoi passare anche solo per un saluto.
Avrò una compagna di viaggio Biancamore , con cui condivido valori ed estetica del prodotto, per dimostrarvi che la selezione di ogni singolo oggetto che compone la nostra casa contribuisce al benessere dello stay at home. Ci saranno i prodotti makeyourhomestudio, tutta l’ispirazione nordica che conoscete mixata al sud Italia, le mie due anime in conflitto che si uniscono. Potrai acquistare tutti i prodotti con un codice sconto riservato all’evento.
E poi c’è un altro progetto in cui sono riuscita a mettere insieme diverse passioni personali: il viaggio, il design e il nord europa. Ci sono due cose che avevo lasciato nel cassetto in questi anni: andare alla Stockholm Design Week e fare un viaggio di design insieme alla mia community. Mi avete visto spesso viaggiare da sola in questi anni e altrettante volte mi avete chiesto consigli su dove andare, cosa fare. Quando mi hanno proposto di organizzare un viaggio di gruppo a tema design ne sono stata subito entusiasta, condividere la mia passione passa da molte strade e quella del viaggio credo sia la più bella. E fa niente se qualcuno storce il naso per la parola community, io voglio ancora credere che fare le cose insieme sia più bello che farle da solo.
Spero di partire insieme.
A questo link potete trovare tutte le informazioni sul viaggio, per procedere alla prenotazione potete contattarmi e vi spiegherò come fare.
Vi aspetto a casa o in viaggio.
Grazie
Roberta